La Storia dei Missionari di Tshikapa - Associazione "Amici Missionari di Tshikapa"

Amici Missionari di Tshikapa
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.                          La Storia dei Missionari di Tshikapa  (ovvero della Famiglia Missionaria San Nicodemo)                            

  Stralcio  


  Le Origini    

Essendo parroco a Mammola, nell’anno 1997 il sacerdote Tommaso Boca svolgeva delle riunioni settimanali di ricerca vocazionale, e, nel corso di tali riunioni, una giovane manifestava il desiderio di volersi ritirare in preghiera sul monte Kellerana, dove mille anni prima era vissuto San Nicodemo Abate.
Al riguardo, tra il nominato sacerdote e la stessa giovane, si sviluppava un continuo dialogo di approfondimento, che prima faceva intravedere la possibilità di fondare una comunità religiosa femminile e, successivamente, di allargare questa comunità anche ad un ramo religioso maschile e ad un ramo di secolari.


a)  La Percezione del Carisma di comunità

In questo dialogo, che veniva accompagnato dalla preghiera, emergeva la consapevolezza che, sull’esempio di San Nicodemo, si sarebbe dovuto fare penitenza e si sarebbe dovuto pregare, innanzi tutto secondo la volontà di Dio e per la conversione dei peccatori.
Pian piano emergeva anche il nome di Famiglia Missionaria San Nicodemo da dare alla nascente Comunità: Famiglia, per indicare la caratteristica delle relazioni tra i componenti della Comunità; Missionaria, per indicare l’intenzione della Comunità di annunciare il Vangelo anche tra i pagani del nostro tempo; San Nicodemo, perché l’ispirazione della nascita della Comunità era partita dalla considerazione della sua vita sul monte Kellerana, che si trova nel territorio di Mammola.

Inoltre, appariva sempre più chiaramente la natura e la finalità dell’istituzione nascente nonché il suo carisma, che trovava in San Giovanni Battista la principale figura di espressione. Ciò emergeva dalla considerazione della spiritualità e delle aspirazioni di apostolato del sacerdote Tommaso Boca, ma pure dalla considerazione dei punti di contatto tra la vita di San Giovanni Battista e quella di San Nicodemo: entrambi sono stati dei profeti, il primo è voce di uno che ha gridato nel deserto della Giudea, il secondo è voce di uno che ha predicato sul monte Kellerana; entrambi si sono impegnati nella preghiera e hanno praticato la penitenza, come risulta anche dal modo di vestire e di mangiare.
San Giovanni Battista è dunque il principale modello di riferimento per la Famiglia San Nicodemo: come San Giovanni Battista, essa vuole annunciare e testimoniare non solo l’amore misericordioso di Dio ma anche la sua santità, indicando Gesù presente in mezzo agli uomini e richiamando alla conversione; come San Giovanni Battista vuole impegnarsi nella preghiera e praticare la penitenza, tramite di grazia e contributo per realizzare il dominio dei propri istinti e la libertà del cuore (cfr. CCC, 2043); in modo simile a San Giovanni Battista, la Famiglia San Nicodemo, considerata nella sua totalità, vuole promuovere, preparare e amministrare il sacramento della Confessione per il perdono dei peccati.
Per esprimere il riferimento a San Giovanni Battista come principale modello della sua identità spirituale e del suo apostolato, fin dagli inizi la Famiglia San Nicodemo ha fatto propria in modo speciale la preghiera del Benedictus, che ha poi ispirato il distintivo della Famiglia stessa, nel quale viene appunto raffigurato in modo stilizzato un sole che sorge, simbolo del Figlio che è venuto sulla terra per salvarci.


b) Gli Inizi della Vita comunitaria

Nell’anno 1997 iniziava, dunque, la progressiva percezione di dover fondare la Famiglia Missionaria San Nicodemo, comprendente un ramo religioso maschile, uno religioso femminile e uno di secolari. Successivamente veniva deciso di iniziare con la Comunità maschile e all’uopo, in data 21 settembre 1998, veniva richiesto ad un Superiore Francescano, esperto nel campo canonico, un aiuto sulla stesura dello statuto riguardante la Comunità religiosa maschile che si voleva fondare.
Intanto avevano avuto inizio degli incontri settimanali ed accanto ad essi degli incontri mensili, ai quali partecipavano dei giovani – uomini e donne –, provenienti da diverse località della provincia reggina. In questi incontri si pregava, e inoltre si comunicavano, si discutevano e si approfondivano le caratteristiche della Comunità da fondarsi; veniva pure data una prima conoscenza della vita religiosa: per questo motivo, in diverse occasioni, oltre al sacerdote Tommaso Boca, a tali incontri c’era la presenza di una e, talvolta, anche due consacrate.

Un po’ più tardi, il sacerdote Tommaso Boca, con il permesso del Vescovo Diocesano, S.E. Mons. Giancarlo Maria Bregantini, iniziava degli incontri specifici per le persone che manifestavano di voler aderire alla Comunità maschile della Famiglia: mensilmente, in strutture della Chiesa diocesana, venivano realizzati dei ritiri di formazione che includevano anche il pernottamento.
Avveniva, così, che il sacerdote Tommaso Boca, in data 22 dicembre 2001, memoria di Santa Francesca Saverio Cabrini, apriva a Mammola una casa della Comunità, dedicata alla Santissima Trinità, per avviare un’esperienza di vita comunitaria di aspiranti al ramo religioso maschile della Famiglia San Nicodemo. Oltre al sacerdote Tommaso Boca, che comunque avrebbe continuato a pernottare nella canonica della parrocchia, all’iniziativa avevano aderito altre tre persone, ma soltanto una prese dimora nella casa in modo stabile, un’altra vi stette solo qualche giorno e la terza vi andò solo successivamente, ma in modo saltuario.



.La Costituzione della Comunità  
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Così, nel mese di settembre 2013, il sacerdote Tommaso Boca raggiunse Tshikapa, e il Signore volle che in quei giorni il Vescovo Mons. Tshitoko fosse in visita pastorale nei dintorni di Tshikapa, precisamente a Kamonia – sede iniziale della comunità della Famiglia San Nicodemo in Africa –, e avesse in programma di venire anche a Tshikapa.
Raggiunto telefonicamente, il Vescovo accettava e concordava di procedere alla celebrazione della costituzione canonica della Famiglia San Nicodemo;  e così il giorno 16 settembre 2013 raggiungeva la casa della Famiglia San Nicodemo a Sami di Tshikapa, accompagnato tra l’altro dal Cancelliere Vescovile nonché dal Vice Parroco, dal Pastore  e da un Membro del Consiglio Pastorale della Parrocchia di Kamonia, conosciuti dal sacerdote Tommaso Boca nella circostanza della sua visita a Kamonia nel febbraio del 2009.

Nel pomeriggio dello stesso giorno 16 settembre 2013, a Sami di Tshikapa, durante la celebrazione della Santa Messa nella casa della Comunità, S.E. Mons. Pierre-Célestin Tshitoko Mamba, Vescovo di Luebo costituiva la Famiglia Missionaria San Nicodemo - Associazione Clericale come associazione pubblica di fedeli, in vista di essere eretta in istituto religioso di diritto diocesano.
Contestualmente, davanti allo stesso Vescovo e a una numerosa presenza di fedeli, il fondatore della Comunità, il sacerdote Tommaso Boca, faceva la professione definitiva di seguire Cristo nella pratica dei consigli evangelici di povertà, castità e obbedienza, e inoltre si impegnava a curare l'amore filiale verso la Madonna.
Dopo di lui, uno dei componenti della prima ora della Comunità, il Frate Clément Tshiela, faceva pure lui la professione, questa volta di voti temporanei di primo anno, divenendo così membro effettivo dell'Associazione.  Ancora di seguito, tre probandi della Comunità celebravano il Rito di ammissione al Noviziato, tra questi i probandi Justin Munjenje ed Emery Mapesa.

A questa solenne e gioiosa celebrazione era assente, per motivi familiari, un secondo componente della prima ora della Comunità, il Frate David Tshitenge, sicché su relativa richiesta, il Vescovo di Luebo autorizzava che il Frate stesso facesse la professione, di voti temporanei di primo anno, alla presenza di un suo Delegato, l’Abbé Henri Benda Bamanya. La celebrazione della professione avveniva domenica 22 settembre 2013, durante la celebrazione della Santa Messa sul piazzale della costruenda Chiesa Parrocchiale di Sant’Agostino, che si trova a meno di un chilometro di distanza dalla casa della comunità nicodemìna in Sami di Tshikapa.
Con il beneplacito del Vescovo di Lamezia Terme, S.E. Mons. Luigi Antonio Cantafora, anche il Frate Vincenzo Versaci, in data 25 settembre 2014, emetteva la sua professione religiosa come appartenente alla Famiglia Missionaria San Nicodemo. Questa professione avveniva alla presenza del Vescovo della Diocesi di Luebo, S.E. Mons. Pierre-Célestin Tshitoko Mamba, venuto in Italia per incombenze del suo ministero: la celebrazione si è svolta nella cappella delle Suore di San Michele, nel comune di Serrastretta, della Diocesi di Lamezia Terme.

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